La Japan Rugby Football Union - JRFU - è in trattative con il Rugby Championship e il Six Nations per una potenziale adesione, a una di queste competizioni, con la propria squadra nazionale. Il presidente e amministratore delegato della JRFU, Kensuke Iwabuchi, ha affermato che il campionato di rugby dell'emisfero australe "ha più senso", per una possibile adesione, data la vicinanza geografica.
Iwabuchi ha condiviso i suoi pensieri, sul futuro del rugby giapponese, in un articolo apparso sul sito della JRFU la scorsa settimana. Ha rimarcato come sia fondamentale, per la crescita del rugby in Giappone, che la propria squadra nazionale partecipi, con regolarità, in una competizione contro le migliori squadre del ranking. Si tratta di un passaggio fondamentale per continuare il progetto di sviluppo che ha portato importanti risultati negli ultimi anni. In particolare, dopo la qualificazione del Giappone ai quarti di finale della Coppa del mondo di rugby 2019. Ma da allora, la pandemia ha limitato le opportunità di gioco.
Iwabuchi ha dichiarato: “Il fatto che le nostre squadre nazionali non abbiano giocato per la maggior parte degli ultimi due anni ha avuto un impatto enorme. Abbiamo, sicuramente, bisogno di essere coinvolti, in maniera regolare, in una competizione internazionale, altrimenti non possiamo aspettarci di mantenere un livello competitivo elevato.
“L'Europa ha il Sei Nazioni e l'emisfero australe ha il Rugby Championship. Stiamo discutendo con entrambe le organizzazioni ma, mentre il Giappone è tecnicamente nell'emisfero settentrionale, dal punto di vista del fuso orario siamo più vicini all'Australia, alla Nuova Zelanda e alle nazioni del Pacifico quindi, probabilmente, ha senso connettersi con le loro competizioni".
Iwabuchi ha discusso di altri aspetti dei piani futuri della JRFU, incluso il lancio, avvenuto quest'anno, di un rinnovato campionato nazionale per club, per il quale ha grandi ambizioni.
“Vogliamo costruire una competizione avvincente che attiri ed entusiasmi i fan qui in Giappone e in tutto il mondo. Quale che sia il canale che gli appassionati sceglieranno, sarà fondamentale costruire una serie di esperienze, sia allo stadio, in TV o via Internet, in grado di costruire un senso di appartenenza."
“Abbiamo imparato molto dalla Coppa del Mondo e dall'esperienza dei Sunwolves nel Super Rugby. In passato, i fan giapponesi si godevano il rugby per 80 minuti e poi tornavano a casa. Ciò che i fan ora riconoscono è che anche l'esperienza pre e post partita è una parte fondamentale per godersi il rugby. Dà loro l'opportunità di trascorrere del tempo con amici e familiari, incontrando e interagendo anche con altri appassionati di rugby. Vogliamo davvero promuovere questo spirito nella nuova League One”.
L'anno scorso la JRFU ha annunciato un "Piano strategico a medio termine" per sviluppare il rugby. Il piano include "una forte attenzione al miglioramento e all'evoluzione della gestione commerciale e operativa del gioco, affrontando anche tutte le sfide legate all'aumento di giocatori a tutti i livelli e per tutti i formati dello nostro sport".
La JRFU ha anche, recentemente, pubblicato una nuova dichiarazione sulla diversità e l'inclusione e ha aumentato il proprio impegno ad aumentare la rappresentanza delle donne nella sua amministrazione.
Iwabuchi ha dichiarato: “Sebbene abbiamo avuto una forte partecipazione delle donne nel rugby dagli anni '80 e '90, la nostra amministrazione è sempre stata dominata dagli uomini. Abbiamo lavorato per risolvere questo problema e il nostro attuale consiglio comprende già oltre il 40% di donne. Se si guarda alla politica e al mondo del business giapponesi, non c'è neanche lontanamente una rappresentanza femminile sufficiente in posizioni di leadership. La società giapponese sta cambiando e siamo orgogliosi che il rugby stia assumendo una posizione di leadership nell'aiutare a guidare questo cambiamento".
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